Lord of Magna: Maiden Heaven – Recensione

Lord of Magna: Maiden Heaven – Recensione

lord-of-magna-maiden-heaven-recensione-boxartUn tempo lontano, esseri umani e divinità vivevano pacificamente in armonia. Tuttavia, raramente la Storia è gentile e troppo spesso l’armonia lascia il posto alla tragedia. Un giorno, un uomo che ottenne il favore degli dei, finì per tradire la loro fiducia. Sebbene fosse solo il tradimento di un unico essere umano, l’intera razza degli dei provò dolore. Fu allora che decisero di rifiutarsi per sempre di porgere la loro mano caritatevole verso l’umanità, scomparendo senza lasciare traccia. Priva della loro benedizione, l’umanità scelse di abbracciare un’esistenza materialistica, che ruotava attorno all’economia dei cristalli. La nostra storia comincia su un’isola che costeggia i margini della civiltà, dove un giovane uomo vive sereno e soddisfatto in una tranquilla, rustica pensione.

Conosciuto in Giappone come Kinki no Maguna (Forbidden Magna), questo titolo prodotto da Yoshifumi Hashimoto per Nintendo 3DS è un RPG in puro stile giapponese caratterizzato da una narrazione coinvolgente e da battaglie a turni dal sapore strategico, curato dal team che ha dato i natali alla saga di Rune Factory, il compianto studio Neverland. Marvelous! ha ne ha raccolto l’eredità, pubblicando il titolo in Giappone lo scorso ottobre 2014 e oggi, finalmente, anche qui in Europa. Insieme analizzeremo questo titolo consigliandovi (o meno) di aggiungerlo alla vostra libreria digitale di giochi per la portatile della grande N.

  • Titolo: Lord of Magna: Maiden Heaven
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: Marvelous Games, XSEED Games
  • Sviluppatore: Marvelous!
  • Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 4 giugno 2015
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: disponibile in USA in un’edizione retail limitata, con inclusa la colonna sonora

lord-of-magna-maiden-heaven-recensione-schermata-12Luchs Eduard è il proprietario della Famille Inn, ereditata dal padre che a sua volta l’ha ereditata dal nonno, generazione dopo generazione. Tutti gli uomini che portano il cognome Eduard hanno promesso di proteggere la locanda, di accogliere i suoi ospiti e di trattarli come se fossero membri della famiglia. Un giorno, risvegliatosi da uno strano sogno, Luchs verrà sorpreso da una potente scossa di terremoto. Spinto dai suggerimenti dall’amico e socio Bart, deciderà di dirigersi in direzione della caverna vicina: magari è la volta che riuscirà a raccattare qualche gemma preziosa scaturita dalla roccia, dato che i fondi scarseggiano a causa della totale assenza di clienti. Giunto sul posto si accorgerà che, incastonata all’interno di un grosso cristallo, vi è una misteriosa ragazza ancora viva, ma di lì a poco Luchs dovrà fare i conti con un gruppo di grossi mostri, che lo attaccheranno impedendogli di fuggire. La strana ragazza accoglierà quindi il desiderio espresso dal giovane “Master”, che non intende morire in quel posto senza mantenere la promessa fatta al padre: sarà così che ella fuoriuscirà dal suo tabernacolo splendente per far piazza pulita dei nemici e accasciandosi, poco dopo, priva di forze.

Sentendosi in qualche modo in debito, Luchs deciderà di portare l’eterea pulzella alla sua locanda, interrogandosi sul misterioso bracciale materializzatosi e fusosi misteriosamente al suo polso. Tra le altre cose, il giovane proprietario della locanda realizzerà come la bella ragazza sia a tutti gli effetti la sua prima cliente. Una volta risvegliata dal torpore, la fanciulla si presenterà a Luchs e Bart come Charlotte (Lottie, per i più intimi) e rivelerà loro di aver perso ogni ricordo. Sarà così che i due le proporranno di rimanere alla locanda e di lavorare assieme a loro nelle vesti di cameriera.

Strike! Giù come birilli

All’indomani la prima persona a varcare la soglia della Famille Inn, sfortunatamente, non sarà un cliente, bensì Amelia, un’amica di Luchs e Bart che li additerà come pervertiti per aver reclutato una ragazza solo per farle indossare il succinto abito da maid. Infastidita, Amelia si allontanerà, ma verrà presto attaccata da un gruppo di nemici che, finalmente, potranno consentirci di sperimentare le battaglie di questo JRPG in esame.

Come già anticipato nell’introduzione, il battle system di Lord of Magna si avvicina molto alla tipologia strategica, vagamente simile a quello di titoli come gli Hyperdimension Neptunia o il più recente Code Name S.T.E.A.M. Ma non è esattamente allo stesso modo dei succitati titoli che affronteremo le nostre battaglie: controllando uno alla volta i membri del nostro party, potremo spostarli entro un certo raggio di azione e avvicinarli il più possibile ai nemici; dopodiché potremo sferrare un attacco, sperando di riuscire a concantenare una combo che, superati i dieci colpi, ci regalerà un turno extra. La particolarità di queste combo è che consisteranno letteralmente nello scagliare i nemici gli uni contro gli altri come se ci trovassimo su di un tavolo da biliardo (o una pista da bowling, se preferite). I nemici saranno di base distinguibili in semplici birilli, facilmente abbattibili con un colpo ben assestato, e in comandanti, contraddistinti da un colore diverso, che avranno il compito di guidare i propri squadroni ed evocare nuova carne da macello ogni qual volta ne faremo piazza pulita; ci saranno a loro volta nemici chiamati generatori che come unico compito avranno quello di evocare nuovi comandanti, e vi assicuro che ci daranno parecchio filo da torcere.

lord-of-magna-maiden-heaven-recensione-schermata-18Chiaramente, oltre al comando di attacco, potremo scegliere di difenderci, utilizzare oggetti o abilità speciali (che consumano AP, Action Point) e concludere in anticipo il nostro turno. Per difendersi dal nostro assalto, i gruppi di mostri ci attaccheranno tutti insieme, dando il via a una vera e propria rissa contro i nostri poveri guerrieri. Sul campo di battaglia potremo inoltre trovare oggetti come bombe, che ci aiuteranno ad alimentare le chain di nemici abbattuti, oppure bottiglie curative che dovremo colpire per consentirne l’attivazione e, infine, sfruttare i numerosi status alterati di natura positiva o negativa che potremo infliggere sia agli alleati che ai nemici sul campo. A queste si aggiungono poi le meccaniche date dalla barra della Tensione, che si riempirà ogni qual volta sconfiggeremo nemici, e che potrà consentirci di dar sfogo ai nostri potentissimi Attacchi Magna. Oltre alle battaglie di storia, progredendo con la trama potremo accedere alla mappa del mondo, una cartina estremamente minimalista che ci consentirà di raggiungere nuove location dove attivare battaglie libere per guadagnare punti esperienza, concettualmente simile a quella vista in Fire Emblem: Awakening; prima di ciascun combattimento saremo in grado di decidere la nostra formazione di quattro guerrieri, potendo contare sul nostro Luchs e pescando un massimo di tre fra le nostre Artemis predilette.

Come per tanti altri titoli del medesimo genere, le battaglie potranno essere portate a termine concludendo solo l’obiettivo principale, oppure soddisfacendo delle condizioni secondarie che ci permetteranno di ottenere alcuni bonus, per esempio sconfiggendo ogni singolo nemico rimasto sul campo. Oltre a questi, Lord of Magna contiene un sistema di trofei integrato, una serie di obiettivi che sbloccheremo andando avanti con la storia, sconfiggendo un certo numero di nemici, raggiungendo un determinato livello e così via. Sotto il punto di vista dei combattimenti, Lord of Magna: Maiden Heaven risulta semplice, ma allo stesso modo avvincente e quasi mai noioso. Certo, non avrei rifiutato la possibilità di velocizzare combattimenti, specie per quanto riguarda i turni dei nemici, che spesso risulteranno inutilmente lunghi.

Sette spose per cinque elementi

lord-of-magna-maiden-heaven-recensione-schermata-16Tornato nel luogo in cui ha rinvenuto Lottie per trovare il modo di curarla dalle ferite riportate nell’ultima battaglia, Luchs sprofonderà in una voragine causata da un secondo terremoto e finirà per imbattersi in un’altra fanciulla: anche lei lo chiamerà Master, e parrebbe conoscere le sue origini di membro della famiglia Eduard. Sarà proprio grazie a lei, Beatrix, che Luchs apprenderà che il bracciale sul suo polso serve proprio a mantenere in vita queste misteriose giovani donne, ricaricando il Magna, energia che alimenta il loro potere.

Da qui in poi la strada sarà tutta in discesa (si fa per dire): una dopo l’altra, Luchs farà la conoscenza di tutte e sette le smemorate sorelle che in qualche modo sono legate alla sua famiglia: Charlotte è la classica eroina femminile dal sorriso perenne, impacciata ma abile in combattimento; Beatrix è una perfezionista che occupa il ruolo di sorella maggiore; Elfriede è l’immancabile genio pieno di inventiva che non sa comportarsi con gli altri; Gabriele, la più giovane, è autoritaria piena di energia, ma nasconde una forte insicurezza; Diana è un’abile guerriera e stratega dal cuore puro; Francesca mette l’allenamento al primo posto; infine Adelheid, la maggiore, è bella, forte, intelligente e spicca fra tutte le altre. Ognuna di queste ragazze (come anche Luchs stesso) possiede un set di abilità speciali e un’arma che la contraddistinguono, e può essere legata a uno dei cinque elementi: Flame, Frost, Earth, Heaven e Void. Conoscere forze, debolezze e compatibilità di ciascuno sarà alla base delle nostre strategie di battaglia, assieme alle abilità che apprenderemo grazie all’utilizzo degli Skill Chip, speciali pezzi di equipaggiamento che otterremo durante tutto il corso del gioco e che ci consentiranno di cambiare l’affinità elementale di default di ciascun personaggio, in modo che possa adattarsi alla nostra strategia e al nostro stile di lotta.

Inoltre, tra le particolarità di Maiden Heaven troviamo i cosiddetti HEART Event. Slegati dalla trama principale, questi eventi speciali saranno attivabili parlando con i personaggi che avranno sulla propria testa un segnalino a forma di cuore, e serviranno ad aumentare l’affinità del playboy Luchs con ciascuna delle ragazze. Portando l’affinità al massimo sarà possibile ottenere nuove abilità da usare in combattimento e, naturalmente, verremo intrattenuti con una serie di dialoghi e sequenze animate che vedranno per protagonisti il nostro avatar e la fanciulla prescelta, che ci farà conoscere i suoi gusti e i suoi passatempi, ma anche paure e insicurezze.

Benvenuti alla Famille Inn!

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Chissà perché, ma ‘sto titolo non presagisce nulla di buono…

Oltre a ospitare gli innumerevoli dialoghi dai toni seri, nonché i siparietti comici che intervalleranno le fasi di progressione della storia, la Famille Inn gestita da Luchs, Bart e Amelia con l’aiuto delle sette sorelle sarà in tutti i sensi la nostra base operativa. Sebbene all’inizio potrebbe apparirci un po’ troppo rustica e scarna, con il progredire della storia le sette protagoniste potranno occuparsi di mansioni come la pulizia e la preparazione di gustosi manicaretti, ma non solo. Frieda, per esempio, farà comparire un macchinario utile a gestire il crafting degli oggetti, mentre i bagni (ovviamente suddivisi in maschile e femminile) ci consentiranno di ottenere potenziamenti prima di ogni battaglia utilizzando degli speciali sali, in maniera concettualmente simile ai pasti di Monster Hunter o alle preghiere di Toukiden. Come per il nome Luchs, a inizio gioco, potremo decidere di sceglierne uno personalizzato per la nostra magione al posto del classico Famille Inn di default.

Per quanto concerne le peculiarità di un gioco nativo per Nintendo 3DS, Lord of Magna sfrutta alla perfezione il 3D stereoscopico, onnipresente durante il gioco e cutscene animate, nonché le funzionalità StreetPass. Sappiamo tutti cos’è lo StreetPass, vero? Attivando l’apposita funzione all’interno del gioco sarà possibile scambiare dati con gli utenti che possiedono una copia di Maiden Heaven incrociati per strada, che in questo caso ci serviranno a coltivare il piccolo orto antistante alla Famille, gestito dalla dolce e tenera Sugar. Per ogni incontro che ci capiterà di fare, nel nostro orticello crescerà qualcosa, un seme che potrà essere coltivato per portarci all’estrazione di oggetti rari, che a loro volta potranno essere combinati grazie al sistema di crafting divenendo nuovi consumabili da utilizzare in battaglia.

Lord of Manga

lord-of-magna-maiden-heaven-recensione-schermata-01Sebbene lo stile grafico utilizzato sia particolarmente piacevole da vedere, sotto questo punto di vista Lord of Magna: Maiden Heaven non è di certo esente da difetti. Sia nelle fasi di esplorazione che durante le battaglie vengono utilizzati dei modelli poligonali in stile super deformed per personaggi e nemici, ma gli stessi sono animati in modo da sembrare sprite bidimensionali old school. Questo vuol dire che i loro movimenti sono volutamente scattosi (o probabilmente per forza di cose, dato l’alto numero di nemici presenti nelle mappe) e potrebbero far storcere il naso a chi predilige la fluidità. Mimando il 2D tramite la tecnica del cel shading, Lord of Magna ottiene un evidente effetto aliasing, visibile specialmente sui modelli poligonali dei nemici, nonché sugli scenari realizzati con un miscuglio fra grafica poligonale e sprite bidimensionali: il tutto poteva essere reso decisamente meglio, ma poco male; a rallegrare l’atmosfera ci penseranno i divertenti balloon che esprimono le emozioni dei personaggi del cast, che risulteranno familiari a chi da sempre macina episodi su episodi di serie animate giapponesi. Migliori risultano gli sprite bidimensionali disegnati per le sequenze di dialogo, animati in maniera minimale ma caratterizzati da un character design accattivante e che ben si sposa alle atmosfere di gioco; purtroppo gli stessi avranno a disposizione un range davvero basso di espressioni facciali, che spesso verranno usate a sproposito in situazioni non sempre calzanti. Ciliegina sulla torta, tuttavia, le splendide cutscene realizzate in animazioni tradizionale che nulla hanno da invidiare a più blasonate produzioni del calibro di Tales of.

Per quanto concerne il comparto audio, ci troviamo di fronte a un doppiaggio parziale dei dialoghi, che purtroppo Marvelous USA ha deciso di includere esclusivamente in lingua inglese: avrei certamente preferito l’opportunità di scegliere a mio piacimento fra quello e fra il voice acting in lingua originale, ma in ogni caso, il cast occidentale è azzeccato e la sua interpretazione non intacca minimamente l’esperienza di gioco. L’enfatizzante opening theme “Into the Sky” (di Joe Rinoie) svolge al meglio il suo compito di calarci perfettamente nell’atmosfera di gioco, completando alla perfezione un set di orecchiabilissimi pezzi che compongono la colonna sonora.

A chi consigliamo Lord of Magna: Maiden Heaven?

I fan dei classici giochi di ruolo di stampo giapponese si troveranno perfettamente a proprio agio, specie se già abituati a titoli del calibro di Rune Factory. Qui la gestione della fattoria diventa qualcosa di marginale, confinata unicamente alla modalità StreetPass, mentre a far da padrone saranno i combattimenti strategici e i rapporti che il nostro sveglio protagonista dovrà intrattenere con le sette magiche sorelle. Chi non ama particolarmente gli stereotipi resi celebri dagli anime probabilmente non apprezzerà trama e cast, ma chi ama lo stile nipponico che predilige dialoghi e combattimenti piuttosto che l’esplorazione di immensi paesaggi, troverà pane per i propri denti. Sconsigliato a chi non apprezza i doppiaggi americani e a chi non è molto avvezzo alla lettura di testi completamente in lingua inglese, nonché a chi non ama particolarmente il grinding e il dover ripetere le missioni di storia per via di un’eccessiva dose di difficoltà (che comunque sarà regolabile in qualsiasi momento).

  • Supporta StreetPass e 3D stereoscopico
  • Narrazione piacevole e mai prolissa
  • Visivamente grazioso, anche se…

  • …le animazioni potrebbero risultare fastidiose
  • Disponibile solo in digitale, a un prezzo un po’ eccessivo
  • Contiene solo la traccia audio americana
  • Assenza di sottotitoli in battaglia e nelle cutscene animate
  • Impossibilità di saltare o velocizzare il turno dei nemici
Lord of Magna: Maiden Heaven
3.8

Un RPG classico, con un battle system divertente e innovativo

Lord of Magna: Maiden Heaven è il classico gioco di ruolo giapponese di stampo strategico, ma che a tratti risulta atipico e in qualche modo innovativo. Offrendo un buon livello di sfida, forse a volte addirittura eccessivo, fa perno sull’originale battle system, non disdegnando una trama appassionante che si dipana attraverso dialoghi ben narrati e con una sana dose di misteri che andranno via via svelandosi. Tra le protagoniste troverete sicuramente una fanciulla che vi andrà a genio, finendo quasi sicuramente per immedesimarvi nel tenero e coraggioso Luchs che, una dopo l’altra, le accoglierà a casa sua e le proteggerà come una vera e propria famiglia. Peccato per la decisione di Marvelous! di renderlo un titolo unicamente digitale per il mercato europeo, forse a un costo eccessivamente elevato che potrebbe dissuadere molti dall’acquisto. Non è un titolo adatto a sessioni di gioco mordi e fuggi a causa di battaglie che, se non affrontate con la giusta calma strategica, potrebbero durare più del previsto, a meno che non decidiate di dedicare qualche giorno alla raccolta sfrenata di punti esperienza.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.