Operation Abyss: New Tokyo Legacy – Recensione

Operation Abyss: New Tokyo Legacy

operation-abyss-new-tokyo-legacy-recensione-boxartNell’anno 20XX creature assetate di sangue note come Variant hanno conquistato Tokyo, diffondendo panico e terrore per la città. Anche la polizia e l’esercito sono inutili contro la loro sconfinata potenza. Allo stesso tempo si verificano numerosi casi di rapimento che, secondo molti, sono opera degli stessi Variant e di un gruppo di misteriosi individui. Fortunatamente, però, esistono alcuni coraggiosi giovani che affrontano i Variant nel luogo dove sono maggiormente concentrati, un labirinto noto col nome di Abyss. Questi eroici ragazzi sono conosciuti come Xth.

Operation Abyss: New Tokyo Legacy è un dungeon crawler RPG di ambientazione sci-fi i cui le cui vicende hanno luogo in una Tokyo futuristica, sviluppato nel 2014 dal team di Experience Inc., autore del notevole Demon Gaze, anch’esso pubblicato in Europa da NIS America. Questo gioco è il remake dei primi due capitoli di Generation Xth, rilasciati per il solo mercato giapponese nel 2008, e potremo ritrovare lo stile della versione precedente all’interno della modalità Classica; la modalità principale, esclusiva per PlayStation Vita potrà invece contare su una serie di artwork realizzati ex novo, che ne arricchiscono ulteriormente l’esperienza di gioco.

  • Titolo: Operation Abyss: New Tokyo Legacy
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: JRPG, Dungeon Crawler
  • Giocatori: 1
  • Software house: NIS America
  • Sviluppatore: Experience Inc.
  • Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 5 giugno 2015
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: ritratti aggiuntivi da utilizzare nella creazione dei personaggi
  • Note: edizione limitata disponibile sul NISA Europe Online Store, contenente un artbook di 11 pagina, una colonna sonora su CD e un box da collezione

Nelle fasi iniziali del gioco ci ritroveremo intrappolati, in seguito a un rapimento, all’interno di una fogna. Fortunatamente interverrà in nostro soccorso un ragazzo che deciderà di aiutarci a scappare combattendo contro i Variant, delle pericolose creature che infestano la città. Lungo il cammino purtroppo farà la sua comparsa un mostro dalle sembianze di un alligatore, che metterà immediatamente alle strette il nostro impavido aiutante. Quando ormai ogni speranza sembra perduta, farà la sua comparsa una bionda vestita di rosso che, in un battito di ciglia, riuscirà a sconfiggere il mostruoso nemico. La giovane si presenterà a noi con il nome di Alice Mifune, capitano della Xth Squad; in seguito a un rapido scambio di battute ci accompagnerà alla base operativa del suo gruppo e, dopo averci arruolato, ci spiegherà che i Xth sono un gruppo segreto di individui capaci di sfruttare il codice genetico di alcuni eroi del passato, che opera all’interno della CPA e che sfruttano come base operativa la Hinowa Academy. Faremo inoltre la conoscenza di altri due personaggi: Kaito Saeki, vice capitano della Xth squad, e Kanichi Kanzaki, direttore della CPA e dell’accademia. Dopo questa introduzione Operation Abyss ci formirà di un team di sei personaggi, equilibrato e particolarmente indicato per i principianti, ma ciò non toglie che potremo immediatamente scegliere se utilizzare questo gruppo o creare da zero dei nuovi agenti.

The Walking Variants

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La tipologia di gioco di Operation Abyss: New Tokyo Legacy è quella tipica di un dungeon crawler con visuale in prima persona. Al comando del nostro gruppo di personaggi potremo esplorare svariati labirinti sconfiggendo i nemici che ci ostacoleranno. Tali dungeon hanno una ambientazione decisamente horror e allo stesso tempo futuristica, ulteriormente evidenziata dal design dei Variant che appaiono spesso come zombie o mostri dall’aspetto deforme. Una piaccola mappa sulla schermo segnerà automaticamente il percorso che abbiamo compiuto, consentendoci di verificare celermente quale strada abbiamo scelto di prendere a un incrocio o segnandoci passaggi segreti, scale e porte. Alcune caselle del dungeon saranno inoltre abbastanza particolari: infatti, se cammineremo su di esse, potranno arrecare danni o status alterati ai membri della nostra squadra, ostacolando ulteriormente il nostro cammino. Molte di queste trappole potranno essere semplicemente aggirate, mentre in altri casi dovremo utilizzare alcune tecniche speciali che ci consentiranno di evitarle facilmente. Spesso, inoltre, potremo imbattere in porte o interruttori invisibili e sapremo della loro presenza nei paraggi grazie all’aiuto dei personaggi del nostro party, che ci avviseranno dandoci qualche suggerimento: a questo punto non ci resta che esaminare le pareti o il paesaggio circostante sperando di rivelare nuovi passaggi. Esattamente come in Demon Gaze inoltre, i giocatori avranno la possibilità di lasciare alcuni messaggi all’interno di un dungeon che potranno essere inviati o ricevuti tramite connessione Wi-Fi; questa funzione potrà risultare utile a scoprire i passaggi o gli interruttori nascosti descritti poc’anzi.

Chi troppo vuole…

Per quanto riguarda i combattimenti avremo a nostra disposizione sei slot per i nostri personaggi: tre posizioni nella Front Row e tre posizionati invece nella Back Row, smistabili a seconda della classe e del ruolo che sceglieremo di fargli avere in battaglia. Come di consueto le classi di tipo fisico saranno particolarmente indicate per stare in prima linea, mentre i maghi e i supporter saranno decisamente più protetti nelle retrovie. Anche per i mostri funzionerà alla stessa maniera, infatti avremo molto spesso più gruppi di nemici posizionati su piani differenti, e potremo assalire i maniera diretta solo quelli che si trovano di fronte a noi, mentre quelli nelle retrovie potranno essere danneggiati solo da attacchi a distanza o magie. Una cosa che ho trovato abbastanza scomoda, almeno nelle fasi iniziali del gioco, è l’impossibilità per i maghi di attaccare i nemici dalle retrovie: visto il loro numero decisamente limitato di MP nelle prime fasi, saremo quasi esclusivamente costretti a utilizzare il comando Guard, a meno che non decideremo di rischiare e portarli in prima linea.

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Un’altra caratteristica è costituita dalla barra Unity che, una volta riempita, ci consentirà di sferrare un potente attacco speciale di gruppo. Ulteriore meccanica interessante è costituita inoltre dal Rise & Drop System: nella parte superiore dello schermo è presente un’icona con un contatore, che aumenterà con il numero di combattimenti che riusciremo a portare a termine con successo; con esso aumenterà anche la potenza dei mostri che incontreremo all’interno del dungeon e, sconfiggendo nemici più potenti, otterremo un maggior numero di oggetti come ricompensa. Con l’aumento del contatore Rise & Drop potremo incontrare molto più facilmente i Wanted Variant, nemici molto più forti del normale, che compenseranno la loro difficoltà con premi di maggior valore. Se il livello dei mostri risulterà troppo elevato le possibilità di sconfitta saranno maggiori, perciò conviene sempre tenere d’occhio l’indicatore e fuggire dalle battaglie per resettarlo. Uno dei problemi alla base di New Tokyo Legacy, purtroppo, è che non sempre è immediato nel farci capire il funzionamento delle sue meccaniche e che, spesso e volentieri, incrementa la difficoltà di gioco in maniera improvvisa.

Scuola di polizia

La Hinowa Academy funzionerà da vera e propria base operativa, divisa in zone differenti a seconda della loro funzione. Potremo spostarci di settore in settore semplicemente scegliendo la destinazione da un’apposita lista. Ai CPA Headquarts potremo gestire i membri del nostro party, creare nuovi personaggi e accettare la varie missioni che ci verranno proposte. Nel Medical Lab potremo curare i nostri combattenti, potenziarli facendoli salire di livello e modificare alcune delle loro caratteristiche. Al Development Lab avremo invece la possibilità di creare armi o armature utilizzando i vari oggetti che abbiamo recuperato nel corso delle esplorazioni dei dungeon, potremo anche identificare gli oggetti sconoscuti sperando di trovare qualcosa di raro nel processo o depositare i Grow Points, utili per acquistare o potenziare i personaggi in nostro possesso. Potremo poi salvare la nostra partita, cosa che ci sarà permesso fare solo qui o all’interno dungeon (utilizzando un particolare oggetto). Infine, ci sarà possibile parlare con alcuni personaggi nella varie zone della città per ottenere informazioni utili per le missioni o semplicemente per conoscere qualcosa in più sugli NPC che incontreremo. Una cosa che ho trovato abbastanza atipica in questo gioco è la necessità di dover obbligatoriamente far ritorno al Medical Lab per poter far salire di livello i nostri personaggi, una scelta dei game designer che ci costringerà a fare avanti e indietro innumerevoli volte; oltretutto, Operation Abyss è caratterizzato da un fastidioso sistema di Level Capping che ci impedirà di poter salire oltre un certo livello se non proseguiremo nella storia.

Il Buono, il Neutrale e il Cattivo

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La possibilità di creare personaggi differenti è una delle attività più interessanti che potremo svolgere all’interno del gioco. Nella Basic Mode potremo scegliere una fra le diverse illustrazioni a nostra disposizione, selezionando poi una delle sue varianti di colore, mentre nella Classic Mode potremo personalizzarli ulteriormente equipaggiandoli con diversi oggetti che modificheranno il loro aspetto. Durante la fase di creazione, in puro stile Dungeons & Dragons, potremo scegliere quale allineamento far assumere al nostro personaggio tra Good, Neutral e Evil, e questo servirà per selezionare il loro Blood Code: alcuni spiriti, infatti, potranno essere equipaggiati solo da personaggi che hanno un particolare allineamento. Potremo inoltre scegliere il carattere di ciascun guerriero, che influirà sulle sue statistiche; di conseguenza è bene scegliere con accuratezza il carattere in base alla classe che vorremo assegnargli. La scelta del Blood Code determinerà invece le abilità che potremo apprendere, andando a definire quelle che sono le classi all’interno del gioco. Tra le classi dedite all’attacco fisico troviamo i Samurai, combattenti veloci, i Knight, che funzioneranno da tanker, i Warrior, dotati di forza fisica abbastanza elevata, i Monk, capaci di colpire più nemici contemporaneamente, gli Archer, che utilizzano archi per colpire i nemici a distanza e gli Assassin, che possono sconfiggere i nemici in un colpo solo. Tra le classi votate alla magia troviamo invece i Wizard, utili per sferrare potenti attacchi elementali ai nemici, i Physician, che assumono il ruolo di guaritori all’interno del party, i Conjurer, che utilizzano magie per controllare i Variant e infine gli Academic, che utilizzano magie di supporto e ci daranno una mano per aprire porte chiuse o disattivare trappole. Insomma, un’ottima scelta di job che ci consentirà di poter variare la nostra formazione in base alle nostre esigenze e che ci consentirà di sperimentare diverse strategie.

The night is dark and full of terrors

Dal punto di vista di tenico, Operation Abyss: New Tokyo Legacy si presenta molto simile al già citato Demon Gaze, con la sostanziale differenza che questa volta Experience Inc. ha lavorato col preciso scopo di creare una atmosfera decisamente horror. La Tokyo futuristica in cui le vicende del gioco avranno luogo ci consentirà di esplorare lugubri location quali fogne o palazzi abbandonati, diverse dai vari boschi o caverne a cui siamo abituati. Per quanto particolarmente adatta per l’atmosfera che il gioco vuole evocare, la colonna sonora non mi ha colpito particolarmente e, purtroppo, il titolo presenta solo il doppiaggio inglese, cosa che potrebbe dare parecchio fastidio ai giocatori duri e puri.

A chi consigliamo Operation Abyss: New Tokyo Legacy?

Mi sento di consigliare questo gioco a chiunque voglia provare un buon dungeon crawler con una ambientazione insolita e diversa dal fantasy in stile medievale a cui spesso si è abituati. Purtroppo il gioco non è particolarmente adatto a sessioni mordi e fuggi: i suoi elevati picchi di difficoltà e le meccaniche non sempre chiare lo rendono poco adatto ai novellini del genere. Se vi è piaciuto particolarmente Demon Gaze, questo titolo potrebbe soddisfare le vostre aspettative. La mancanza di una traduzione nella nostra lingua potrebbe infine ostacolare i giocatori meno esperti, visto che Operation Abyss è colmo di testi e una buona conoscenza della lingua inglese è essenziale per capirne al meglio storia e meccaniche di gioco.

  • Splendide illustrazioni per i personaggi
  • Elevata longevità
  • Buon livello di sfida per i veterani del genere
  • L’atmosfera horror è accattivante

  • Le meccaniche non sono sempre chiare
  • Non è particolarmente adatto ai novellini del genere
  • Assenza di una localizzazione in italiano
  • A lungo andare risulta molto ripetitivo
  • Assenza del doppiaggio giapponese
Operation Abyss: New Tokyo Legacy
3.6

RPG dai toni horror con qualche scheletro nell'armadio

Operation Abyss: New Tokyo Legacy è un RPG dungeon crawler dalle atmosfere accattivanti, caratterizzato da artwork stupendi e da una colonna sonora che, suppur non eccellente, aiuta ad evocare i toni horror e thriller che caratterizzano il gioco. Purtroppo i suoi unici, veri pregi si fermano qui. Pur garantendo una grande varietà nella personalizzazione del party e nella creazione dei personaggi, le meccaniche non vengono mai spiegate per bene e richiedono un po’ di tempo per essere comprese al meglio. New Tokyo Legacy presenta anche degli elevati picchi di difficoltà che potrebbero scoraggiare i giocatori che si avvicinano per la prima a questo tipo di videogiochi, mentre per i veterani alla ricerca di sfide più difficili è sicuramente una buona scelta. Nonostante un atipico sistema che limiterà le sessioni di grinding con un fastidioso sistema di level capping, inoltre, il titolo risulta longevo ma abbastanza ripetitivo. Mi è dispiaciuto particolarmente per la scelta di non includere il doppiaggio giapponese, anche se quello anglosassone non è certamente di infimo livello. L’assenza della traduzione in italiano potrebbe essere fonte di problemi per chi non mastica bene l’inglese a causa di una notevole quantità di testi e le già poco chiare meccaniche di gioco potrebbero risultare incomprensibili.

Giocatore accanito di JRPG, Musou e quant'altro di tipicamente giapponese. Il suo sogno nel cassetto è quello di poter un giorno iniziare dei Social Link con le ragazze di SENRAN KAGURA.