Un giorno anch’io andrò a Los Angeles

Un giorno anch’io andrò a Los Angeles

E così anche quest’anno è giunta al termine quella settimana in cui l’hype accumulato per mesi va irrimediabilmente a infrangersi contro una parete di byte trasmessi via streaming in direzione dei poveri malcapitati rimasti in piedi tutta la notte. Beh, all’incirca.

L’Electronic Entertainment Expo è da sempre uno degli appuntamenti più importanti per ogni fanatico del mondo videoludico, un po’ come lo sono i campionati mondiali per un qualsiasi appassionato di sport. Certo, il Tokyo Game Show è la vera e propria mecca per quelli che, come noi, sbavano copiosamente di fronte ai videogiochi di provenienza nipponica, ma l’E3 rimane una buona vetrina anche per i nostri titoli preferiti e, soprattutto, riusciamo a capire quasi tutto ciò che dicono i presentatori sul palcoscenico.

Da quando la redazione ha avviato questo suo cammino irto di notti insonni e giornate passate a scrivere news, la manifestazione di Los Angeles è sempre stata, prima di tutto, un pretesto per passare del tempo assieme almeno, su Skype, dato che i nostri uffici al momento si dipanano sul Cloud (no, non quello lì che si veste da donna). Anche quest’anno abbiamo deciso di seguire quasi tutte le conferenze, e ci siamo dati appuntamento per quelle Microsoft, EA, Ubisoft, Sony, Nintendo e infine SQUARE ENIX. Come forse saprete, per quattro di esse ci siamo attrezzati a fornirvi di un reportage minuto per minuto a conferenza conclusa, assieme a una pletora di news per ogni titolo di nostro interesse. Ma ciò che non sapete è tutto ciò che è successo nel mentre.

Hype, risate, commenti inopportuni degni della Gialappa’s degli anni d’oro e molto altro: sebbene il nostro team non fosse al completo, per ragioni personali, certi eventi rafforzano ancora di più il legame che ci unisce e persino gli ultimi arrivati diventano parte della famiglia. Ma bando alle ciance, passiamo in rassegna in maniera più informale e scanzonata le conferenze di nostro interesse.

Eggs Box, on

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Se il mio apprezzamento verso Rise of the Tomb Raider è stato oggetto di scherno da parte di Kurama durante tutto gameplay mostrato da Microsoft, il nome di Keiji Inafune apparso nel trailer di ReCore ha incuriosito un po’ tutti, mentre la conferma di DARK SOULS III, nonostante le splendide immagini, ci ha lasciato piuttosto indifferenti: siamo più propensi a stupirci di fronte nuove IP piuttosto che a continui sequel dalle meccaniche sempre più simili fra loro. Il nuovo controller “Elite” di Xbox One ha destato il nostro interesse, almeno fino a che non abbiamo saputo quanto verrà a costare. Affascinati all’unisono per il particolarissimo CupHead, possiamo ritenerci sufficientemente soddisfatti dalla conferenza Xbox, tanto da conferirle un voto di 3.3 su 5.

Sony, fischia e canta

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Tra Electronic Arts e Ubisoft, attendere fino alle tre di notte è stata dura. Dopo la fine della seconda di queste abbiamo deciso di prenderci un paio di orette di pausa, in cui la maggior parte di noi ne ha approfittato per schiacciare un pisolino. Peccato che il richiamo della sveglia non sia riuscito a raggiungere le orecchie di Kilroy e BaSS, perdendo occasione di sfondare un sonno fin troppo pesante. Così, alla conferenza di Sony Computer Entertainment eravamo presenti solo io, Kurama e Hiruma, per tre quarti intontiti dal sonno e meno che mai sicuri di essere davvero svegli davanti al PC. Il dubbio si è fatto più che mai forte quando Layden ha inaugurato il suo show con l’inaspettato The Last Guardian e ci ha costretti a pizzicarci una guancia all’arrivo del trailer del remake di FINAL FANTASY VII. Ma, nel frattempo, abbiamo assistito a una fin troppo misera presentazione di Street Fighter V (Cammy e Birdie, a mio parere, non sono abbastanza per l’E3!), il solito No Man’s Sky (ribattezzato da un amico “Simulatore di passeggiate extraterrestri”) e altri titoli fuori dal nostro raggio di competenza come Dreams di Media Molecule, Horizon – Zero Dawn e molti altri. Forse l’annuncio di WORLD OF FINAL FANTASY è totalmente passato inosservato proprio a causa del trailer con l’ex-Soldier biondo ma, personalmente, sono interessato a sapere ciò che SQUARE ENIX ha in serbo per noi con questo titolo. Anche la sopresa di Yu Suzuki e del suo Shenmue III ci ha colpiti piacevolmente, ma la delusione è stata sentire che Sony, nonostante la presentazione sul palco, non abbia concesso finanziamenti di tasca propria al progetto, lasciando questo compito alle donazioni dei giocatori su Kickstarter; sappiamo già che salirà trionfante sul carro del vincitore, ma l’importante è avere la certezza che il titolo esista, e magari che anche i primi due capitoli approdino su PlayStation 4 o PS Vita in un modo o nell’altro. Project Morpheus, al momento, non ha nulla di particolarmente interessante da offrire (oltre a Summer Lesson, nuova frontiera dei dating sim, con tutte le degenerazioni del genere), ma ci auguriamo non faccia la fine di PlayStation Vita, totalmente esclusa da questo evento, se non per qualche titolo Persona 4: Dancing All Night mostrato fugacemente durante un un trailer. Immancabile la gaffe del bug dell’ultimo minuto, stavolta capitata ai ragazzi di Naughty Dog con Uncharted 4, che si è inchiodato subito dopo la fine della cutscene, per poi ripartire dall’inizio. Bene o male, la conferenza PlayStation ci ha soddisfatti, ma a causa di alcune mancanze (Persona 5) e volute dimenticanze (PS Vita) non possiamo darle più di un 3.8 su 5. Grazie, arrivederci e tutti a nanna.

Mah-nà mah-nà

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All’indomani, con una prestanza fisica degna di un pensionato in coda alle poste ci attendevano, nel pomeriggio, le conferenze di Nintendo e SQUARE ENIX, una di seguito all’altra. In entrambe riponevamo tutti delle ottime aspettative, specie dopo l’antipasto a tema FINAL FANTASY gentilmente offerto da PlayStation.

Ma non è di questo che dobbiamo parlare ora. Il Nintendo Digital Event altri non è che un Nintendo Direct più figo e con molte più novità in serbo. Vero Reggie? L’anno scorso abbiamo avuto una sincope, quest’anno non sarete da meno, eh! E invece no. Lo show dei Muppets si apre con il tema della trasformazione, come Mr. My body is ready spiega poco prima della presentazione ufficiale di Star Fox Zero. Poi Miyamoto ci mostra qualche splendido scorcio di Kyoto, raccontandoci qualcosina in più sulla nascita del nuovo titolo di Star Fox per Wii U. I trent’anni di Mario saranno in qualche modo il tema centrale dell’evento, e ci si aspettava qualche grossa sorpresa: peccato ci si è ridotti all’ostentazione di Super Mario Maker (bello, si conosceva già da un anno) e al concorso “Let’s Super Mario” per dilettanti allo sbaraglio. L’inaspettata partnership con Activision e Skylanders non ci porta ad altro che a un paio di orrendi amiibo che sono la via di mezzo tra le sorprese del McDonalds e i Gormiti, roba che nessuno accoglierebbe volentieri in collezione, se non da ubriaco. Si passa al primo titolo effettivamente inedito di quest’anno: The Legend of Zelda: Tri Force Heroes. Nuovo, oddio: lo sviluppo di A Link Between Worlds sarà costato un bel po’ a Nintendo, dato che ne hanno riciclato in gran parte il motore grafico, mescolandolo alle meccaniche di base di Four Swords; bene o male è un nuovo Zelda, ma non quello che tutti s’aspettavano, quello che Aonuma custodisce gelosamente in cassaforte. L’annuncio di Hyrule Warriors: Legends, poi, è stato come un fulmine nella piana dei lampi, nel senso che ormai tutti lo sapevano da giorni, ma che comunque non avrebbe destato il benché minimo interesse. Talmente privo di buone aspettative che è praticamente l’unico di gioco di cui Nintendo Treehouse non ha mostrato il gameplay: sarà perché un titolo del genere non è per niente adatto alla portatile della grande N? Veniamo dunque al piatto forte, la minestra amara per tutti quelli che s’aspettavano un bel Metroid con le contromorfosfere: lo sparatutto arena e il calcetto spaziale. Non dico che sia un titolo da criticare a priori, ma davvero, nessuno mai aveva chiesto la cancellazione di un titolo ai developer. Fatevi due domande.

I successivi due giochi erano già cosa nota, ma non ci è dispiaciuto affatto saperne di più: l’avido Fire Emblem Fates (che ci costringerà a compiere un doppio o meglio, un triplo acquisto) e il particolarissimo Genei Ibun Roku #FE, ovvero Shin Megami Tensei X Fire Emblem. Sebbene quest’ultimo fosse uno dei titoli che avrebbe spinto il nostro Kurama a far propria una bella Wii U, la presenza di idol e canzoni pop come tema centrale del gioco non ha di certo alimentato le sue aspettative, facendoglielo depennare quasi completamente dalla wishlist. Un problema che non si pone per chi ama questo genere di intrattenimento, come me o BaSS, e che non aspettano altro che una fottutissima data di uscita per l’occidente. A proposito di data di uscita: Xenoblade Chronicles X uscirà a dicembre, qui da noi. Bella fregatura, eh? Speriamo solo che non si riveli essere estremamente noioso e ripetitivo, come chi ha giocato la versione giapponese ha lasciato intendere.

Chi si aspettava un bell’Animal Crossing nuovo di pacca per Wii U ha dovuto rivedere i propri piani, come anche farsi i conti in tasca: se Happy Home Designer farà la felicità di tante donnine col 3DS, amiibo Festival non s’è ancora ben inquadrato nella nostra testa, se non come una fonte di massimo sperpero di denaro a causa dei bellissimi amiibo mostrati da Nintendo. Peccato non poter godere di un nuovo New Leaf, per il momento.

Siamo tutti quanti d’accordo sul fatto che lo spazio concesso a Yoshi’s Woolly World (in uscita la prossima settimana) sia stato tempo sprecato, ma abbiamo finalmente gioito con l’ufficializzazione dell’uscita occidentale di YO-KAI WATCH. Mario & Luigi: Paper Jam Bros ha reso felice Kilroy, mentre Mario Tennis: Ultra Smash ha riacceso il mio interesse nel tennis, da troppo tempo inutilmente in attesa di un nuovo titolo Virtua ad opera di SEGA. Nel complesso, la conferenza è stata sotto tono, specie per la mancanza di anteprime quali il nuovo Project Zero, Devil’s Third e l’inarrivabile Zelda U. Dovendo decidere per un voto, gli darei un 3 su 5.

Fare quadrato

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Il sapore dolceamaro lasciatoci in bocca dallo spettacolino di Nintendo ci ha condotti repentinamente all’ultima conferenza in programma, quella di SQUARE ENIX. Con un remake di FINAL FANTASY VII già confermato, l’unica cosa che potevamo desiderare di vedere era KINGDOM HEARTS III, con magari la conferma di una finestra di lancio, almeno indicativa. Ma datemi il tempo di arrivarci. A un certo punto vediamo salire sul palco un’allegra combriccola di giapponesi, capeggiata da un losco individuo che indossa una ridicola maschera tutta tonda, da lì c’è chi ha iniziato a speculare: “Quello è Kojima. Fidate.”

Sebbene questo rimanga ancora un mistero, ancora più misterioso è il titolo da loro presentato: NieR New Project, una sorta di nuovo capitolo dello spin-off di Drakengard, di cui ancora non sappiamo nemmeno il titolo definitivo. Le aspettative sembrano alte, ma sono pronto a scommettere che dovremo attendere ancora svariati anni prima di poterci mettere sopra le mani.

Il logo Disney ha fatto palpitare il cuore nostro e di tutti gli spettatori in sala, delusi pochi istanti dopo aver capito che non si trattava del terzo KH, bensì dell’Unchained Chi per smartphone confermato anche per l’occidente. Che trolloni, eh? Niente paura. Il nuovo trailer di KINGDOM HEARTS III arriva dritto pe’ dritto e ci lascia senza fiato, mostrandoci un nuovo outfit per Sora, il mondo di Rapunzel e tante altre cose belle. Ma l’uscita? Informazione non pervenuta.

La casa del Chocobo chiude poi con lo splendido STAR OCEAN: Integrity & Faithlessness previsto da noi per il 2016, un RPG da non sottovalutare, che riporterà alla ribalta la saga anche nel vecchio continente. Si chiude infine con un titolo ancora più misterioso di NieR, un certo Project SETSUNA di cui ci vengono mostrati esclusivamente alcuni concept artwork. Che sarà mai? Il voto per la conferenza SQUARE ENIX è di 3.9 su 5.

In conclusione

Premettendo che l’intero gruppo redazionale ha constatato che se non pesi meno di novanta chili non potrai mai essere ammesso a nessuna delle conferenze dell’E3 (quindi per noialtri non c’è alcun rischio), c’è da dire che i gusti degli americani, ma principalmente di tutti i presenti (giornalisti e non) sono assai diversi dai nostri. È stato triste vedere come applaudissero come scimmie ammaestrate dopo l’ennesimo sparatutto in prima persona e rimanessero del tutto indifferenti all’annuncio di NieR o al nuovo trailer di KINGDOM HEARTS III. Ma credeteci: un giorno anche io e gli altri saremo lì, tra le prime file, a far sentire la nostra voce e i nostri “Sì, cazzo!” quando richiesti. Un giorno io e i miei amici presenzieremo a Los Angeles assieme ai più importanti giornalisti italiani. In quel momento mi guarderò intorno, li fisserò con un’espressione mista fra esaltazione e paura, come chi è appena partito per le ferie e non sa se ha spento o meno il gas. Li guarderò e chiederò: “Ma se siamo tutti qui a Los Angeles… nessuno di noi è rimasto a casa a scrivere le news?”

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.