Natsuiro High School: Seishun Hakusho – Recensione

Natsuiro High School: Seishun Hakusho – Recensione

natsuiro-high-school-seishun-hakusho-recensione-boxartÈ il nostro primo giorno sulla piccola isola di Yumegashima, luogo dove ci siamo recentemente trasferiti. In occasione del nostro nostro esordio nell’unica scuola presente, la Yumegashima High School, incontreremo Megu, una nostra amica di infanzia che ci accoglierà calorosamente e ci inviterà, un po’ in maniera forzata, a prendere parte al club di fotografia della scuola come fotografo ufficiale. Qui faremo la conoscenza degli altri particolari membri del gruppo, tra cui troveremo la fredda presidentessa Kaoruko, la sua vice Yayoi, e Tamaki che, nonostante all’apparenza sia piccola e graziosa, odia gli uomini più di ogni altra cosa. Inizierà così la nostra avventura nell’isola di Yumegashima, dove, tra vari servizi fotografici per il club, dovremo riuscire a portare avanti la nostra vita di tutti i giorni, legare con le ragazze del club, e perché no… se ci rimane tempo, scattare anche qualche bel panty shot!

L’ormai esperto di fanservice D3 Publisher porta sulle PlayStation 3 e PlayStation 4 nipponiche, e solo su quelle, un nuovo adventure game open world dal tratto particolare: Natsuiro High School: Seishun Hakusho, dove i giocatori non potranno solo provare una particolare esperienza di vita quotidiana, interagire con i vari personaggi e crearsi nuove amicizie e relazioni, ma approfittare anche della possibilità di buttare tutto alle ortiche per abbracciare il lato oscuro della forza e utilizzare le varie funzionalità perverse offerte dal gioco. Ma analizziamo assieme questo particolarissimo titolo.

  • Titolo: Natsuiro High School: Seishun Hakusho
  • Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation 3
  • Genere: Avventura, Open World
  • Giocatori: 1
  • Software house: D3 Publisher
  • Sviluppatore: D3 Publisher
  • Lingua: Giapponese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 4 giugno 2015
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: costumi da bagno come bonus prenotazione
  • Note: il titolo completo del gioco è probabilmente uno dei più lunghi dell’intera storia dei videogiochi: Natsuiro Haisukūru ★ Seishun Hakusho ~ Tenkō shonichi no ore ga osananajimi to saikai shitara hōdō buin ni sa rete ite gekisha shōnen no hibi sukūpu dai renpatsu de igai to motemotenanoni nazeka maimemorī ga pantsu shashin bakkari to iu-den mi to mukiainagara kangaeru hito natsu no shima no gakuen seikatsu to sekirarana koi no yukue.~ (no, non è uno scherzo)

play-asia

La nostra avventura all’interno del gioco inizierà nel più classico dei modi, vedendoci arrivare con il treno nel posto in cui ci siamo recentemente trasferiti, dove dovremo affrontare subito il nostro terribile primo giorno di scuola. Devo ammettere che, da fan della serie Persona, un inizio del genere mi ha fatto ben sperare per il gioco. Dopo esser stato presentato alla classe e dopo che il nostro vicino di banco ci avrà introdotti a sua volta gli altri, verremo immediatamente placcati da una nostra amica di infanzia, Megu, che in tempo zero ci avrà gentilmente trascinato a forza nel club giornalistico, dove non ci verrà data altra scelta se non quella di diventarne membro come fotografo ufficiale. Dopo averci introdotto Kaoruko, Yayoi e Tamaki, e aver quindi conosciuto quattro delle sette ragazze principali di questo gioco, potremo finalmente prendere il controllo del nostro protagonista e cominciare liberamente la nostra esplorazione.

Do it for the panties!

Cosa fare adesso che abbiamo il pieno controllo del nostro alter-ego giapponese e della sua fotocamera? Che domande! Inizieremo a girare all’interno dei corridoi della vasta scuola per prendere familiarità con i luoghi e i comandi, cimentandoci in una delle sezioni di gameplay più dure che abbia mai provato fino a oggi: fare foto alle mutandine delle ragazze della scuola (e non) senza farci beccare! Perché ho detto dura? Perché in dieci minuti di gioco effettivi sono stato dapprima richiamato tre volte da uno dei professori, mentre altre cinque sono stato portato nella stazione di polizia con conseguente sospensione da scuola. No, il mio esordio in questo posto non è stato proprio dei migliori… ma grazie a Dio i videogiochi ci offrono sempre molte possibilità, per cui ho ricominciato da capo. Nonostante da un titolo del genere ci si potrebbe aspettare di poter fare quel che ci pare, ci renderemo ben presto conto che non sarà affatto così; per riuscire ad effettuare quanti più panty shot possibili sarà necessario sfoggiare tutta la nostra esperienza stealth accumulata nel corso degli anni con la serie Metal Gear Solid. Dovremo essere scaltri ma invisibili, puntare inizialmente alle prede singole, gattonare lentamente e silenziosamente alle loro spalle, e poi BAM! Rompergli il coll… no aspetta. Dicevo, strisciare lentamente e silenziosamente alle loro spalle, attivare la modalità camera, zoomare, scattare velocemente una foto, e via subito in piedi, pronti per una nuova preda.

"Tranquille! Fate come se non ci fossi."

“Tranquille! Fate come se non ci fossi.”

Una volta presa confidenza con le funzionalità della fotocamera, in modo da riuscire a zoomare e scattare senza fare confusione con i comandi e perdendo del tempo prezioso, potremo iniziare ad attaccare anche il branco. Entrando in modalità camera e premendo alcuni appositi tasti, entreremo in modalità AAM (Accellerated Action Mode) dove, grazie a una sorta di effetto slow motion potremo saltare e scattare quante più foto possibili o, ancora più utile, effettuare una lunghissima scivolata in direzione di qualche precisa ragazza e, durante il nostro passaggio, iniziare a scattare foto sotto la sua gonna. Se fatto tutto correttamente e se calcolata la giusta direzione direzione, potremo avere una bella visuale da fotografare più volte in pochi istanti, ma, se finiremo troppo vicino alla ragazza, colpiremo la povera malcapitata con un tackle da cartellino rosso. Questo, ovviamente, farà aumentare l’indicatore della persona sospetta.

Vogliamo parlare dell’indicatore della persona sospetta? E perché no! Questa barra sarà composta da tante piccole tacchette, posizionate in cerchio, che aumenteranno progressivamente ogni qual volta una delle ragazze ci noterà in atteggiamenti poco consoni, per esempio a scattare foto sotto le gonne o a dare troppo nell’occhio mentre cercheremo di avvicinarci, o ancora se ci impiegheremo troppo a fotografare oppure se faremo loro del male andando loro addosso o entrando in scivolata. Insomma, qualsiasi cosa risulti dannosa o invasiva, se notata, ci costerà cara. Se non eseguiremo azioni moleste per un determinato lasso di tempo, questa barra inizierà a diminuire, facendoci tornare del tutto puliti. Ma, d’altra parte, se questa si riempirà del tutto e verremo colti con le mani nel sacco, potranno accadere degli spiacevoli incidenti; se colti in flagrante a scuola, riceveremo alcuni richiami da parte del professore, che non ci penserà due volte ad espellerci per diversi giorni in caso di comportamento reiterato. Se fatto al di fuori della scuola, invece, verremo direttamente intercettati dalla polizia locale, che inizierà con dei semplici richiami, fino a contattare il nostro professore e farci espellere. Le espulsioni non ci faranno solo perdere preziose giornate di gioco ma, se accumulate, ci faranno perdere tutto il rispetto delle nostre compagne del club, andando a influire negativamente sulla storia principale, dato che a quel punto nessuna vorrà più parlarci e non ci rimarrà altra opzione se non ricominciare da capo, o quantomeno ripartire da un salvataggio che avremo precedentemente predisposto per questi casi.

Una volta che saremo riusciti a padroneggiare il tutto e a capire le meccaniche del gioco e della modalità camera, diventeremo degli abili predatori di mutandine. Come lo so? Beh, ormai vivo la mia vita come studente di questa scuola da invertebrato; striscio per terra come un serpente, uno strano ma abile serpente che si nutre di panty shot. La gente si accorge di me, mi guarda, mi sorride come se niente fosse, perché non mi avvicino alla zona pericolosa, a meno che loro non se ne accorgano. Ormai il mio alter-ego si comporta così di default, probabilmente per loro sarebbe più strano vederlo camminare normalmente, sulle sue gambe. Se lo facesse, probabilmente, verrebbe portato in caserma perché accusato di atti molesti.

Oltre le mutandine c’è di più

Perché ho parlato di storia del gioco, poc’anzi? Perché, nonostante il titolo venga principalmente ricordato come quel gioco lì, dove puoi fare le foto alle mutande, Natsuiro High School: Seishun Hakusho presenterà anche una storia abbastanza complessa da portare avanti. Ogni volta che avvieremo uno degli eventi legati alla storia del gioco, segnalati da appositi indicatori, dovremo affrontare svariate discussioni e affrontare complicati dialoghi con le nostre compagne del club o innumerevoli altri NPC, all’interno dei quali, oltre a dover dare risposte ad alcune domande che faranno aumentare o diminuire il nostro legame con loro, dovremo anche portare avanti il nostro lavoro da fotografo investigando sugli altri club scolastici, intervistando i loro membri, fotografando ciascun gruppo, per poi mettere il tutto sulla pagina internet del giornale scolastico. Tutto ciò avverrà in modo automatico perché, per quanto riguarda la parte relativa alla storia vera e propria, il titolo passerà da un adventure game open world a una più semplice, ma allo stesso tempo intricata, visual novel. A questa andrà ad aggiungersi anche una piccola parte stile dating sim, dato che ogni volta che effettueremo le giuste scelte nella storia rafforzando il nostro legame con una delle ragazze protagoniste, queste potrebbero chiederci di fare due passi dopo scuola e tornare a casa insieme a loro, o addirittura di poter uscire insieme in un vero e proprio appuntamento.

Con il proseguimento della storia faremo ovviamente la conoscenza delle altre ragazze principali, che a differenza delle prime quattro non apparterranno al club di fotografia, ma che si affezioneranno a noi nel giro di poco tempo, richiedendoci aiuto o appuntamenti a seconda del legame che saremo in gradi di instaurare con loro.

Thug Life

Come appena accennato, a volte sarà possibile trovare in giro persone che avranno bisogno di aiuto, indipendentemente dal fatto che siano esse le ragazze principali o personaggi casuali presenti nel gioco, offrendoci così delle side quest in tutto e per tutto; a seconda della richiesta, potremo guadagnare soldi o aumentare il nostro legame con una delle protagoniste femminili. Oltre a queste, durante i nostro tempo libero potremo dedicarci all’esplorazione generale dell’isola di Yumegashima, dove ci imbatteremo in svariate attrazioni da visitare o a cui poter partecipare. Una di queste è la pesca, che non sarà solo un divertente passatempo, ma rappresenterà anche l’unico metodo consigliato per tirar su soldi da girare poi sugli acquisti; tutto il pescato potrà essere venduto presso un apposito negozio e, a seconda delle dimensioni dei pesci, il prezzo che ci verrà pagato sarà maggiore. Oltre ai pesci, piccoli, medi o enormi che possano essere, a volte sarà possibile tirar su dei CD musicali o dei discutibili indumenti di biancheria intima femminile. Sfortunatamente questi saranno praticamente inutili, dato che non potranno essere né venduti e né regalati a nessuna delle ragazze per rafforzare il nostro legame, ma potremo cederli a qualche studente di sesso maschile che abita scuola, così, senza nessun motivo o ricompensa in particolare. Sull’isola sarà presente anche il negozio del barbiere, che utilizzeremo per personalizzare (anche se in modo limitato) il taglio e colore di capelli del nostro protagonista.

Essendo un titolo open world, gli unici modi per girare totalmente l’isola saranno sfruttare le nostre gambe  sconsigliatissimo in quanto ci metteremo veramente troppo tempo nonostante l’isola non sia vastissima  oppure rubare una delle biciclette che troveremo in giro. Queste, oltre che a raggiungere più velocemente determinati luoghi, potremo utilizzarle per investire gente a caso o per trasportare romanticamente alla stazione ferroviaria una delle ragazze che ci avrà chiesto di tornare a casa insieme. Ricordatevi che, per quanto esilarante, anche investire gente con la bicicletta farà aumentare l’indicatore della persona sospetta.

"Addio schiappe!"

“Addio schiappe!”

Cheese!

Oltre alle tantissime funzionalità principali che il titolo offre, al di là della modalità di storia, sarà possibile addentrarci anche nella modalità adibita ai soli servizi fotografici. Questa potrà essere selezionata dal menu principale del gioco e ci permetterà di scegliere una delle ragazze protagoniste, a patto che si siano state sbloccate nel corso della storia principale, scegliendo poi outfit, location e iniziando il nostro photoset. Premendo alcuni appositi tasti potremo far assumere loro svariate pose, ma tutto quello che ci resta da fare sarà semplicemente fotografarle come fossimo dei veri professionisti. Da questo lato però il gioco assume un ruolo torbido e di dubbio gusto perché, grazie all’utilizzo di alcune funzioni, potremo selezionare pose, personaggi, ambientazioni e oggetti che faranno sembrare le foto scattate un qualcosa di molto vicino al porno più fetido che si sia mai visto.

Con le ragazze basta fare come con gli orsi. Restate immobili e attendete che perdano interesse nel bastonarvi a morte.

Con le ragazze basta fare come con gli orsi. Restate immobili e attendete che perdano interesse nel bastonarvi a morte.

Fuori fuoco

Se dal lato sonoro il titolo si presenta in maniera valida, offrendo brani non spettacolari, ma pertinenti alle varie atmosfere e alla (quasi) pacifica vita che affronteremo, dal lato tecnico il titolo si fa più complicato. Visivamente, Natsuiro ha non pochi difetti e glitch, per non parlare della grafica apprezzabile, sì, ma decisamente sotto tono. Per quanto Natsuiro High School: Seishun Hakusho di per sé sia divertente, spensierato ma allo stesso tempo complicato, dal lato grafico sembra un titolo rilasciato sul mercato prematuramente; grafica sufficiente, personaggi che passano attraverso gli oggetti, gente che ci dovrebbe seguire ma che scompare magicamente e che sorprenderemo poi a camminare dritta contro un muro, contro la ringhiera delle scale e così via.

A chi consigliamo Natsuiro High School: Seishun Hakusho?

Eccoci giunti al punto più complicato. Se siete interessati al titolo in generale, sia per storia che per la funzione dei panty shot, vi consiglio di recuperarlo esclusivamente se siete in possesso di una buona conoscenza della lingua giapponese. I dialoghi, le risposte e le decisioni che dovremo prendere, nonché capire quello che dovremo fare e dove dovremo andare, quello di cui i personaggi hanno bisogno per le side quest, legare con una delle ragazze e uscire con loro in un vero e proprio appuntamento romantico, sono tutte cose che richiedono una buona capacità di lettura dei testi e una riflessione sulle risposte da dare, altrimenti si rischia di mandare tutto in mona. Dall’altro lato, tuttavia, se siete interessati al titolo per la sola funzione fotografica e per poter girare liberamente per l’isola e fare quel che vi pare, potete tranquillamente avvicinarvi a questo gioco in quanto, se questo è ciò a cui siete interessati, non ci sarà bisogno di comprendere la lingua per poterlo fare. Regolatevi di conseguenza.

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  • Sembra un titolo fin troppo semplice, ma non lo è
  • Funzionalità fotografiche davvero molto simpatiche
  • Tante cose da fare e tanti luoghi da esplorare

  • Tecnicamente sotto tono
  • È affetto da svariati glitch
Natsuiro High School: Seishun Hakusho
3.7

Una vita scolastica particolare e divertente... lingua permettendo

Natsuiro High School: Seishun Hakusho è un titolo che non vuole puntare in alto e affermarsi come gioco dell’anno, ma a cui basta essere divertente e riuscire a far passare ai giocatori degli spensierati momenti tenendoli incollati allo schermo. E ci riesce, nonostante gli svariati glitch e la grafica un po’ fiacca, a patto, ovviamente, di possedere una buona conoscenza di lingua giapponese, così da poterlo apprezzare nella sua interezza. Mettendomi per un attimo nei panni anche di coloro che non ne capiscono l’idioma nativo, il titolo può essere apprezzato anche solo per il lato fotografico nelle sue svariate modalità, tralasciando le parti che richiedono obbligatoriamente la conoscenza della lingua. Può essere quindi giocato in maniera spensierata da coloro che ne sono attratti solo per questa funzione. Per quanto possa divertire però, continuo a pensare che il titolo poteva esser lasciato a maturare ancora un po’ negli studi di D3 Publisher, dove magari potevano cercare il più possibile di migliorarlo dal punto di vista tenico, in particolar modo concentrandosi sui bug che lo affliggono, dato che si tratta di errori talmente palesi che si notano quasi subito.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.